Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19107 del 3 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:19107PEN

Massima

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Il comportamento violento e vessatorio del coniuge nei confronti del partner, anche in assenza di riscontri oggettivi diretti, può essere accertato sulla base della credibilità soggettiva e dell'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni della persona offesa, costituitasi parte civile, purché sorrette da una motivazione adeguata e convincente da parte del giudice di merito. Tali dichiarazioni, infatti, non sono soggette alle stringenti regole probatorie previste per la testimonianza, essendo sufficiente una verifica più penetrante della loro coerenza e plausibilità, anche alla luce di eventuali elementi di riscontro esterni, come le deposizioni di familiari che abbiano constatato i mutamenti fisici e psicologici della vittima. Il silenzio e il ritardo nel denunciare i maltrattamenti subiti, spesso dovuti alla speranza di un miglioramento della situazione familiare o al timore della reazione dei parenti e al senso di vergogna, non inficiano necessariamente l'attendibilità del racconto della persona offesa, purché adeguatamente motivati dal giudice. Pertanto, la condanna per il reato di maltrattamenti in famiglia può fondarsi sulle dichiarazioni della vittima, anche in assenza di riscontri esterni diretti, qualora il giudice di merito ne abbia attentamente vagliato la credibilità soggettiva e l'attendibilità intrinseca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/01/2017 della Corte di appello di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito, per la parte civile, l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che …

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