Il diniego del titolo abilitativo edilizio in sanatoria è legittimo quando l'intervento edilizio risulta realizzato in totale assenza di titolo autorizzativo, in zona agricola e soggetta a vincolo paesaggistico, in quanto tali ipotesi non rientrano tra quelle ammissibili al condono edilizio previste dalla normativa regionale. Il meccanismo del silenzio assenso non trova applicazione nel caso del terzo condono edilizio, essendo previsto dalla legge regionale l'obbligo per l'amministrazione comunale di adottare un provvedimento espresso entro il termine di due anni dalla presentazione della domanda, decorso il quale si configura un mero inadempimento e non il silenzio assenso. Inoltre, l'assenza della necessaria autorizzazione paesaggistica impedisce la formazione del silenzio assenso, a prescindere dal decorso del termine biennale. Il provvedimento di diniego, anche se firmato da un funzionario delegato e non dal dirigente, è legittimo in quanto adottato nel rispetto della normativa vigente in materia di competenze e deleghe. La motivazione del provvedimento di diniego è adeguata in quanto richiama puntualmente le disposizioni di legge in base alle quali l'intervento edilizio non è ammissibile al condono.