Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25931 del 1 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25931PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il falso in atto pubblico finalizzato all'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, qualora l'importo indebitamente percepito non superi la soglia minima di rilevanza penale, integra il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p. e non il reato di truffa aggravata di cui all'art. 640 c.p., essendo il reato di falso assorbito in quello di indebita percezione. In tali casi, il fatto non è previsto dalla legge come reato e gli atti devono essere trasmessi all'autorità amministrativa competente per la valutazione della sola violazione amministrativa. La Corte di Cassazione, nel dirimere un precedente contrasto giurisprudenziale, ha chiarito che l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p. si configura anche quando la falsa attestazione circa le condizioni reddituali non induce in errore l'amministrazione, ma determina comunque l'erogazione del beneficio sulla base della corretta rappresentazione dell'esistenza dell'attestazione stessa. Pertanto, il reato di truffa deve essere riqualificato in quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con assorbimento del reato di falso, quando l'importo indebitamente percepito non supera la soglia minima di rilevanza penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2409/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. O. Cedrangolo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 4 ottobre 2010, la Corte di …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.