Il reato di declinazione di false generalità a pubblico ufficiale, di cui all'art. 496 c.p., è punito nel minimo con la pena della reclusione per un anno, senza possibilità di concessione di attenuanti generiche, qualora il soggetto attivo abbia precedenti penali, in quanto la valutazione di tali precedenti esclude la concessione delle circostanze attenuanti e impone l'applicazione della pena minima edittale. Il giudice, pertanto, è tenuto a comminare la pena della reclusione per un anno, senza possibilità di diminuzione, in presenza di precedenti penali del reo, in quanto la gravità del fatto e la pericolosità sociale del soggetto, desumibili dai precedenti, impediscono la concessione di benefici premiali e impongono l'applicazione della pena minima prevista dalla norma incriminatrice. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare un adeguato trattamento sanzionatorio per il reato di declinazione di false generalità, in considerazione della sua lesività per l'attività della pubblica amministrazione e dell'esigenza di prevenzione generale e speciale, che impone una risposta punitiva proporzionata alla gravità del fatto e alla pericolosità del soggetto, come desumibile dai precedenti penali.