Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10263 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10263SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive, adottato ai sensi dell'art. 31, comma 3, del d.P.R. n. 380/2001, è legittimo anche in presenza di procedimenti di condono edilizio pendenti, purché l'ordinanza di demolizione escluda espressamente le opere oggetto di tali istanze di sanatoria, in attesa della loro definizione. L'Amministrazione non è tenuta a motivare in ordine alle ragioni di pubblico interesse che giustificano l'ingiunzione di demolizione, essendo sufficiente il mero accertamento della realizzazione di opere edilizie in assenza o in difformità dal titolo abilitativo. L'onere di provare la preesistenza delle opere rispetto all'imposizione dei vincoli urbanistici e paesaggistici grava esclusivamente sul privato, non essendo sufficiente il mero rilascio di pregressi titoli edilizi. Ai fini della qualificazione dell'abuso edilizio, la valutazione deve essere effettuata in modo unitario, senza scomporre atomisticamente i singoli interventi, in quanto ciò che rileva è l'impatto complessivo dell'operazione edilizia sul contesto immobiliare. Pertanto, anche opere realizzate in forza di titoli edilizi legittimi, se successivamente modificate in modo tale da determinare un "organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente", integrano la fattispecie di cui all'art. 31, comma 3, d.P.R. n. 380/2001, con conseguente applicazione della sanzione demolitoria. Infine, la realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo, anche se di modesta entità, integra una nuova costruzione che necessita del previo rilascio del permesso di costruire, non essendo sufficiente la mera denuncia di inizio attività.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/05/2024

N. 10263/2024 REG.PROV.COLL.

N. 04533/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4533 del 2017, proposto da Gabriella Iazzi e Anna Maria Iazzi, rappresentate e difese dagli avvocati Paolo Pittori e Michela Urbani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio eletto presso il loro studio del secondo in Roma, Lungotevere dei Mellini 24;

contro

il Comune di Ladispoli, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Benedetto Croce, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Ladispoli, piazza G. Falcone 1;

per l'annullamento

dell'ordinanza di demoli…

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