Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46497 del 15 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:46497PEN

Massima

Massima ufficiale
La modifica della qualificazione giuridica del fatto in senso favorevole all'imputato, operata nella sentenza di condanna pronunciata all'esito del giudizio di primo grado, non incide retroattivamente e, pertanto, non determina riduzione del termine di durata massima della custodia cautelare relativo alla fase conclusasi con la suddetta pronuncia. (In motivazione, la Corte ha precisato che i termini di custodia cautelare per la fase di primo grado vanno commisurati in relazione alla qualificazione giuridica del fatto contenuta nel provvedimento che dispone il giudizio, mentre il contenuto del dispositivo della sentenza di primo grado rileva ai fini della commisurazione della custodia cautelare per quel che attiene alla fase successiva).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/05/2019 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DE AMICIS;
sentite le conclusioni del PG Dr. ANGELILLIS CIRO che chiede l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 24 maggio 2019 il Tribunale di Bologna ha rigettato l'appello avanzato nell'interesse di (OMISSIS) avverso l'ordinanza emessa dal G.i.p. presso il Tribunale…

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