Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47247 del 6 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:47247PEN

Massima

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Il mancato avviso all'indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore durante le operazioni di perquisizione e sequestro non determina la nullità di tali atti, purché risulti inequivocabilmente che l'indagato abbia comunque manifestato la volontà di non avvalersi di tale facoltà. Infatti, l'essenziale è che all'indagato sia data l'informazione sulla facoltà riconosciutagli dalla legge, mentre non rileva l'assenza di una specifica menzione di tale avviso nel verbale, quando dal tenore complessivo dello stesso risulti in modo inequivocabile che l'avviso sia stato effettivamente dato. Pertanto, la mancata espressa indicazione nel verbale dell'avviso all'indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore non comporta la nullità delle operazioni di perquisizione e sequestro, qualora risulti che l'indagato abbia comunque manifestato la volontà di non avvalersi di tale facoltà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia - est. Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del ((omissis))' di Roma del 4.11.2011;

visti il ricorso e il provvedimento impugnato;

sentita la relazione del consigliere dott.ssa ((omissis));

sentito il Procuratore Generale dott. Delehaie che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS) di Torino.

OSSERVA

Con ordinanza in data 4.11.01, il Tribunale di R…

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