Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa, anche quando questa sia stata sentita ai sensi dell'art. 210 c.p.p. in quanto imputata in un procedimento connesso per reati reciproci, deve essere effettuata dal giudice di merito in maniera complessiva, tenendo conto di tutti gli elementi di riscontro presenti nel fascicolo processuale, quali le risultanze di eventuali procedimenti civili, i referti medici e le dichiarazioni degli stessi imputati. Il giudice non può limitarsi a una valutazione frazionata del materiale istruttorio, valorizzando singole contraddizioni o presunte illogicità, ma deve apprezzare la coerenza e attendibilità della narrazione della persona offesa nel suo complesso, anche alla luce del contesto conflittuale in cui i fatti si sono verificati. Inoltre, l'inoffensività o l'istantaneità della condotta contestata non esclude necessariamente la configurabilità del reato, qualora gli elementi probatori dimostrino che essa abbia comunque leso o messo in pericolo il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice, come nel caso di specie in cui la persona offesa ha subito lesioni fisiche e la condotta ha impedito l'immediato intervento delle forze dell'ordine.