Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14110 del 8 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14110PEN

Massima

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La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e la presunzione assoluta di adeguatezza della sola misura della custodia in carcere previste dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. (associazione di tipo mafioso) non possono essere superate dal giudice, il quale è tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti applicativi della misura cautelare sia con riferimento al periodo di detenzione già sofferto che con riguardo all'attuale persistenza delle esigenze cautelari, senza poter applicare misure meno afflittive come gli arresti domiciliari. Il giudice, pur avendo ravvisato la sussistenza di esigenze cautelari meritevoli di tutela, non può derogare alla previsione normativa che impone la sola misura della custodia in carcere per il reato associativo di stampo mafioso, in quanto tale presunzione assoluta di adeguatezza della custodia in carcere non può essere superata in sede di riesame della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. ALMA Marco - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro, in sede di appello ex articolo 310 c.p.p. in data 23/10/2014;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona dell'Avvocato Generale dott. STABILE Carmine che ha …

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