Il provvedimento di confisca di un bene disposto ai sensi del D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 14, deve essere impugnato mediante opposizione al giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 667, comma 4, c.p.p., e non con ricorso per cassazione, anche quando la decisione sia stata assunta dal giudice dell'esecuzione previa instaurazione del contraddittorio tra le parti, in quanto tale forma di impugnazione è espressamente prevista dalla legge quale rimedio avverso i provvedimenti di confisca emessi in sede esecutiva. Il ricorso per cassazione è ammissibile solo avverso i provvedimenti che definiscono il giudizio di opposizione, e non già avverso il provvedimento di confisca in sé, al fine di assicurare il rispetto del principio del doppio grado di giurisdizione e di garantire una tutela effettiva del diritto di proprietà del terzo estraneo al reato. Tale interpretazione, conforme alla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, mira a evitare un'ingiustificata moltiplicazione dei gradi di giudizio e a garantire la celerità e l'efficacia dell'azione di contrasto ai fenomeni criminosi, senza pregiudicare le garanzie difensive del terzo proprietario del bene confiscato.