Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10444 del 9 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10444PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa si configura quando l'imprenditore, pur non essendo organicamente inserito nell'associazione criminale, intrattiene stabili e continuativi rapporti con esponenti della stessa, traendone vantaggi economici e personali, e si pone come rappresentante e referente della cosca nel mercato, avvalendosi della forza di intimidazione del sodalizio per imporsi sulla concorrenza e ottenere appalti e commesse. Tali condotte, caratterizzate dalla reciprocità dei vantaggi e dalla consapevole condivisione delle logiche criminali dell'organizzazione, integrano gli estremi del delitto di concorso esterno, a prescindere dall'accertamento di specifici atti di partecipazione o di contributo causale agli scopi dell'associazione. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per tale reato può essere desunta da elementi quali: le dichiarazioni di collaboratori di giustizia che riferiscano di rapporti privilegiati tra l'imprenditore e esponenti mafiosi, l'esistenza di vantaggi economici reciproci, la presentazione dell'imprenditore come referente della cosca nel mercato, l'acquisizione di appalti e commesse grazie all'intimidazione mafiosa, la frequentazione di luoghi e soggetti contigui all'organizzazione criminale, l'accertamento di condotte volte a favorire gli interessi della cosca e a ostacolare la concorrenza. Tali elementi, unitariamente valutati, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di concorso esterno, anche in assenza di specifiche prove di dazioni di denaro o di atti di partecipazione diretta agli scopi dell'associazione. Inoltre, la sussistenza di esigenze cautelari, quali il pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato, può essere desunta dalla potenza della cosca di riferimento, dalla necessità di preservare l'acquisizione di fonti testimoniali e dalla pervicace volontà dell'indagato di avvalersi del sodalizio mafioso per il perseguimento dei propri interessi economici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SM. BI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 11/08/2008 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. Bua chiedeva l'inammissibilita' del ricorso;

Rilevato che i difensori Avv. GARZIANO e Avv. Conti chiedevano l'accoglimento dei motivi.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale del r…

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