Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27059 del 11 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27059PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente denuncia falsamente un fatto di reato, consapevole della sua falsità, al fine di attribuire a taluno la responsabilità di un fatto realmente inesistente. Tuttavia, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione della sentenza di merito è limitato alla verifica della congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza possibilità di una rinnovata valutazione degli elementi probatori acquisiti, riservata in via esclusiva al giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a proporre una lettura alternativa dei risultati probatori, senza denunciare vizi macroscopici della motivazione, è inammissibile, in quanto il controllo di legittimità non può trasformare la Corte di Cassazione in un ulteriore giudice del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ri. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 23 aprile 2009 emessa d((omissis)) d'appello di Lecce;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

sentito l'avvocato ((omissis)) che ha insistito per l'accoglimento…

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