Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9077 del 8 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:9077PEN

Massima

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La condanna per il delitto di evasione non è automaticamente preclusiva della possibilità di concessione di benefici penitenziari, dovendo il giudice impegnarsi nell'esame approfondito della personalità del condannato e sulla sua effettiva, perdurante, pericolosità sociale, oltre che sulla verifica della sussistenza di tutte le condizioni richieste per la concessione del beneficio. L'automatica preclusione dell'accesso ai benefici penitenziari in ragione di una scelta general-preventiva si porrebbe in evidente contrasto con la finalità rieducativa della pena e vanificherebbe i principi di proporzione e di individualizzazione della stessa che caratterizzano il trattamento penitenziario. Pertanto, l'ammissione a una misura alternativa alla detenzione in carcere di un soggetto nei cui confronti sia intervenuta affermazione di penale responsabilità per il delitto di evasione non può essere automaticamente preclusa, senza limiti di tempo, dalla intervenuta condanna, a prescindere da qualsiasi altra valutazione in ordine all'avvenuta realizzazione di tutte le condizioni per usufruire del beneficio richieste dalla legge e in merito alla personalità del condannato e alla sua effettiva pericolosità sociale residuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Ni. n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 17 novembre 2009 - Tribunale di Sorveglianza di Venezia;

sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. ((omissis));

lette le conclusioni scritte del rappresentante del Pubblico Ministero, sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, che ha chiesto l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata e la trasmissione degli atti al Tribunale di Sorveglianza di Venezia per nuovo esame.

RITENUTO IN FATTO…

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