Il provvedimento di annullamento in autotutela di una aggiudicazione definitiva di un appalto pubblico, pur essendo in linea di principio legittimo in presenza di un interesse pubblico concreto ed attuale, deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento all'aggiudicatario definitivo, titolare di una posizione giuridica qualificata, al fine di consentirgli di rappresentare fatti e prospettare osservazioni e valutazioni utili all'individuazione del corretto interesse pubblico da perseguire. L'omissione di tale comunicazione determina l'illegittimità del provvedimento di annullamento, a prescindere dalla sussistenza di un vizio nella precedente procedura di gara. Qualora l'annullamento dell'aggiudicazione definitiva sia riconosciuto illegittimo, l'impresa esclusa ingiustamente ha diritto al risarcimento del danno, quantificabile nella misura del 10% dell'importo dell'appalto, quale utile di impresa, ove non abbia potuto utilizzare le proprie risorse per altri lavori, ovvero nella misura del 5% ove tale prova non sia stata fornita.