Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39086 del 24 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39086PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, ai sensi dell'art. 110 c.p., si realizza attraverso qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune delle fasi di ideazione, organizzazione ed esecuzione, alla realizzazione collettiva del fatto criminoso, anche solo mediante il rafforzamento dell'altrui proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera dei concorrenti. Pertanto, il partecipe che, per effetto della sua condotta cosciente idonea a facilitarne l'esecuzione, abbia aumentato la possibilità della produzione del reato, risponde non solo degli atti da lui compiuti, ma anche di quelli posti in essere dagli altri, convergenti nell'offesa all'interesse protetto dalla norma incriminatrice. Ciò vale anche quando il concorrente non conosceva preventivamente tutti i particolari esecutivi del reato, essendo sufficiente la certezza che un determinato evento delittuoso sarà posto in essere dai concorrenti. La valutazione della congruità della pena irrogata rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale, attraverso una motivazione anche sintetica, deve dare conto dell'eseguita valutazione di uno o più dei criteri indicati nell'art. 133 c.p., senza che sia necessaria un'analitica esposizione dei criteri adottati per addivenirvi in concreto. Nell'ipotesi di appello del pubblico ministero avverso una sentenza di proscioglimento emessa all'esito di un giudizio abbreviato, il giudice di appello è tenuto a procedere, anche d'ufficio, alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale attraverso l'esame dei soggetti che abbiano reso dichiarazioni sui fatti del processo, ritenute decisive ai fini del giudizio assolutorio di primo grado, al fine di superare il ragionevole dubbio sulla responsabilità dell'imputato. Ciò anche nel caso in cui non sia stata valutata diversamente l'attendibilità del dichiarante, ma si intenda dare una differente interpretazione del significato delle sue dichiarazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 85/2016 della Corte di Assise di Appello di Napoli in data 07/11/2017;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Antonio Minchella;
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa CASELLA Giuseppina, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 09/05/2016 il GUP del Tribunale di Nap…

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