La violazione non definitivamente accertata di obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse, pur costituendo una causa di esclusione facoltativa dalla partecipazione alle gare pubbliche ai sensi dell'art. 80, comma 4, del d.lgs. n. 50/2016, richiede una specifica e adeguata motivazione da parte della stazione appaltante in merito alla gravità della violazione e alla compromissione del rapporto di fiducia con l'operatore economico, non potendosi fondare l'esclusione o la revoca dell'aggiudicazione sulla mera esistenza di un debito tributario non definitivamente accertato. Inoltre, la sanzione espulsiva non può trovare applicazione qualora l'operatore economico dimostri di aver ottemperato ai propri obblighi tributari, anche mediante rateizzazione, prima della scadenza del termine per la presentazione delle offerte, in applicazione del principio di favor partecipationis e del favor rei che caratterizza la disciplina delle cause di esclusione dalle gare pubbliche. La mancata notifica della cartella esattoriale all'operatore economico e l'assenza di una sua consapevolezza in merito all'irregolarità fiscale contestata, costituiscono ulteriori elementi che ostano all'applicazione della sanzione espulsiva, in assenza di una adeguata motivazione della stazione appaltante circa la gravità della violazione e la compromissione del rapporto fiduciario.