Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1894 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:1894SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società ricorrente avverso il diniego dell'Amministrazione comunale di rilascio della concessione di occupazione di suolo pubblico in Corso Vittorio Emanuele II n. 143, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. I Piani di Massima Occupabilità (PMO) adottati dai Municipi ai sensi dell'art. 4-bis, comma 4, del Regolamento comunale in materia di Occupazione di Suolo Pubblico (COSAP) costituiscono atti generali di programmazione e pianificazione, finalizzati alla tutela dell'esigenza dell'Amministrazione comunale di individuare forme omogenee di fruizione di spazi pubblici da parte di operatori commerciali in luoghi di notevole interesse pubblico, nell'obiettivo di garantire una rigorosa tutela del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale e di assicurare un equilibrio tra l'espansione delle attività commerciali, la regolamentazione del traffico urbano e la tutela della residenzialità, nonché il diritto alla salute dei cittadini. 2. Nell'esercizio della funzione pianificatoria espressa con i PMO, l'Amministrazione gode di ampia discrezionalità, censurabile solo in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà delle scelte effettuate. La motivazione dei PMO può ritenersi adeguata attraverso il rinvio agli atti istruttori e tecnici che ne hanno preceduto l'adozione, senza necessità di una specifica motivazione per ogni singola posizione. 3. I Municipi sono competenti all'adozione dei PMO in forza della delega conferita dal Consiglio comunale con il Regolamento COSAP, nel rispetto dei principi e degli indirizzi ivi previsti, senza che ciò comporti una violazione della ripartizione di competenze stabilita dallo Statuto comunale. 4. Il diniego di concessione di occupazione di suolo pubblico, adottato in attuazione del PMO, è sufficientemente motivato attraverso il mero richiamo alle previsioni del Piano, senza che l'Amministrazione debba fornire ulteriori motivazioni in relazione a criteri già considerati in sede di redazione del PMO. 5. Le norme sulla valutazione di impatto della regolamentazione sulle imprese, di cui alla legge n. 180/2011, non trovano applicazione agli atti di pianificazione, quali i PMO, essendo espressamente riferite soltanto agli interventi legislativi e regolamentari. 6. Il Protocollo di intesa tra il Comune e le Associazioni di categoria del settore dei pubblici esercizi, avente natura meramente politica, non è idoneo a fondare diritti soggettivi o interessi legittimi azionabili in giudizio nei confronti dell'Amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/02/2022

N. 01894/2022 REG.PROV.COLL.

N. 07689/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7689 del 2012, proposto da Soc Beta Omnia Service S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Corrado Morrone, Alessandra Romano, con domicilio eletto presso lo studio Studio Legale Assoc. Panunzio E Romano in Roma, viale XXI Aprile, 11;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Alessandro Rizzo, domiciliataria ex lege in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l’annullamento della nota di Roma Capitale, Municipio Roma Centro Storico, Prot. 38349 del 14.05.2012, recante: comunicazione di diniego…

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