Il delitto di estorsione aggravata dall'uso del metodo mafioso si configura quando la condotta minacciosa, pur non determinando un effettivo timore nella vittima, sia comunque idonea a incidere sulla sua libertà morale, evocando la contiguità ad un'associazione criminale mafiosa e creando così una condizione di assoggettamento, quale riflesso del prospettato pericolo di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale organizzato. Il giudizio di bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti costituisce esercizio del potere valutativo riservato al giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità ove congruamente motivato sulla base dei parametri di cui all'art. 133 c.p., senza che sia necessaria un'analitica esposizione dei criteri adoperati. L'applicazione delle circostanze attenuanti generiche non è un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi, ma richiede la presenza di elementi positivi, la cui mancanza legittima il diniego del beneficio, anche in considerazione della personalità antisociale del reo.