Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 474 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:474SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'illegittima occupazione di un'area di proprietà privata da parte della Pubblica Amministrazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La cessazione di efficacia dell'ordinanza di occupazione di un'area non fa venir meno l'occupazione da parte della Pubblica Amministrazione, mantenuta attraverso la detenzione dell'immobile; per far cessare l'occupazione è necessario un atto di riconsegna del bene al proprietario, in mancanza del quale l'occupazione diviene illegittima e fonte di responsabilità per la P.A. occupante. 2. Pur se l'opera risulti ultimata, finché dura l'illegittima occupazione del bene, senza che vi sia un eventuale titolo idoneo a determinare il trasferimento della proprietà in capo all'Amministrazione medesima, non decorre alcun termine di prescrizione ai fini dell'eventuale azione risarcitoria, data la natura permanente dell'illecito dell'Amministrazione. 3. In caso di illegittima occupazione di suolo privato da parte dell'Amministrazione, il momento iniziale del comportamento lesivo deve essere identificato nella prima apprensione del bene, mentre il termine finale deve essere individuato in quello in cui la Pubblica Amministrazione acquisterà legittimamente la proprietà dell'area ovvero provvederà alla restituzione della stessa al proprietario. 4. L'istituto dell'occupazione acquisitiva è stato espunto dal nostro ordinamento giuridico; pertanto, all'annullamento degli atti della procedura espropriativa ovvero alla perdita di efficacia del provvedimento di occupazione consegue l'obbligo dell'Amministrazione di restituire i terreni illegittimamente occupati, fatta salva la facoltà dell'Ente pubblico espropriante di avvalersi dell'art. 42 bis del D.P.R. n. 327/2001. 5. Il giudice amministrativo, nello stabilire l'importo del danno, non può includervi quanto dovuto per il periodo di occupazione legittima, la cui valutazione è di spettanza del giudice ordinario. 6. Spetta il risarcimento del danno causato dall'illegittima detenzione delle aree da parte dell'Amministrazione del fondo non espropriato né altrimenti acquisito al patrimonio dell'ente ma rimasto nella proprietà dominicale del privato. Tale danno deve coprire il solo valore d'uso del bene dal momento della sua illegittima occupazione, fino alla giuridica regolarizzazione della fattispecie ovvero fino alla restituzione dell'area o al suo legittimo acquisto. 7. La sopravvenienza del decreto espropriativo non può avere un'efficacia sanante retroattiva, determinata da scelte discrezionali dell'ente pubblico o dai suoi poteri autoritativi.

Sentenza completa

N. 02069/2004
REG.RIC.

N. 00474/2015 REG.PROV.COLL.

N. 02069/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2069 del 2004, proposto da:
Filippi Domenico Antonio, rappresentato e difeso dall'avv. Maria Luisa Acciari, con domicilio eletto presso Vincenzo Cerulli Irelli in Roma, via Dora, 1;

contro

Provincia di Viterbo, in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avv. Maria Teresa Stringola e Francesca Manili, anche disgiuntamente, con domicilio eletto in Roma, Via C. Fracassini n. 18, presso lo studio dell’avv. Roberto Venettoni;

per l’accertamento di illegittimità dell’occupazione delle aree di proprietà della ricorrente e per la conseguente condanna dell’intimata Amministr…

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