Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34847 del 14 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34847PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione sussiste quando l'amministratore, anche di fatto, di una società fallita, consapevolmente destina il patrimonio sociale a finalità diverse da quelle dell'impresa, cagionando un danno, anche potenziale, ai creditori, anche se non tutti i creditori della società fallita risultino pregiudicati dalle operazioni distrattive. Ciò in quanto il reato di bancarotta per distrazione è reato di pericolo, per il quale è sufficiente la consapevolezza di compiere atti che possano cagionare un danno ai creditori, a prescindere dall'effettiva realizzazione del pregiudizio. Pertanto, la responsabilità penale dell'amministratore può essere affermata anche quando le operazioni distrattive siano state poste in essere in un breve lasso di tempo dalla cessazione del suo incarico, in quanto ciò può far presumere che la decisione fosse stata già concordata con il precedente amministratore, il quale conservava comunque il controllo della società. Inoltre, la responsabilità dell'amministratore può essere affermata anche quando egli ricopra cariche in società acquirenti dei beni distratti, in quanto ciò costituisce indice della sua partecipazione alle operazioni distrattive. Infine, la circostanza che i creditori della società fallita fossero in parte diversi dai creditori delle società acquirenti non esclude la responsabilità dell'amministratore, in quanto il reato di bancarotta per distrazione tutela l'integrità del patrimonio sociale a prescindere dalla coincidenza dei creditori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) AR. RE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/05/2005 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga rigettato;

udito il difensore del ricorrente Avv. SINOPOLI…

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