Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 15917 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15917PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo che il bene possa essere utilizzato per la commissione di ulteriori reati, anche se non vi è un diretto nesso di pertinenzialità tra il bene e l'attività delittuosa, essendo sufficiente che il bene sia stato comunque impiegato per finalità illecite. La prova della legittima provenienza del bene e della sua mancata utilizzazione per scopi criminosi non è di per sé sufficiente a escludere il sequestro, in quanto il giudice può comunque ritenere sussistente il periculum in mora sulla base di altri elementi, come la natura del reato contestato e le modalità della condotta criminosa. Il provvedimento di sequestro preventivo non è censurabile in sede di legittimità per vizi logici della motivazione, ma solo per mancanza fisica della stessa o per motivazione apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesc - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. BIANCHI Lui - rel. Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. VITELLI CASELLA Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 644/2012 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 06/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUISA BIANCHI;

sentite le conclusioni del PG Cons. dott. Scardaccione Eduardo Rocco per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Roma, con ordinanza del 6.12.2012, ha confermato quella del gip che aveva rigettato l'istanza avanzata da (OMISSIS) di revoca del sequestro preventivo …

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