Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 7175 del 2004

ECLI:IT:TARNA:2004:7175SENT

Massima

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Il mancato tempestivo ricorso contro l'ordine di demolizione di un manufatto abusivo rende inoppugnabile l'accertamento della sua abusività, sicché il successivo provvedimento sanzionatorio di acquisizione gratuita al patrimonio comunale può essere censurato solo per vizi propri e non per quelli derivati dall'illegittimità dell'ordine di demolizione, in quanto altrimenti verrebbe eluso il termine decadenziale di impugnazione. Pertanto, il giudice deve dichiarare l'inammissibilità del ricorso avverso il provvedimento di acquisizione, qualora non sia stata tempestivamente impugnata l'ordinanza di demolizione, in quanto l'accertamento dell'abusività dell'opera non è più contestabile. La sospensione del processo giurisdizionale prevista dalla normativa sul condono edilizio opera solo quando la decisione del giudice possa precludere all'interessato l'ottenimento della sanatoria ovvero quando la presentazione dell'istanza di sanatoria possa influire sull'esito del giudizio, mentre non trova applicazione nei casi di palese e insanabile inammissibilità del ricorso, in cui la pronuncia in rito non può in alcun modo interferire con il procedimento per la concessione della sanatoria.

Sentenza completa

FATTO
Con il ricorso in epigrafe, i ricorrenti hanno impugnato il provvedimento di acquisizione del 16.10.2000 del comune di Er., proponendo le seguenti censure di illegittimità:
violazione e falsa applicazione degli artt. 812 e ss. c. c. e della normativa edilizia e urbanistica: art. 48 l. 457/78 e artt. 7 e 8 l. 4/82 e art. 10 l. 47 del 1985, eccesso di potere per sviamento e illogicità manifesta, travisamento dei fatti e contraddittorietà di comportamenti, in quanto l'opera asseritamene abusiva non sarebbe altro che un comodo rurale, legato da un vincolo di accessorietà all'immobile principale (fondo rustico), privo di opere in muratura;
violazione e falsa applicazione della richiamata normativa codicistica, edilizia e urbanistica, eccesso di potere e omessa motivazione, poiché il comodo rurale non è soggetto ad alcuna abilitazione o autorizzazione;
violazione degli artt. 24, 42 Cost. e l. 241 del 1990, nonché dei principi generali sul comportamento della p…

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