Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il silenzio-assenso sulla domanda di concessione edilizia non si forma qualora, entro il termine di 120 giorni dalla presentazione della domanda, non siano state adempiute tutte le condizioni previste dalla legge, come la comunicazione dell'avvio dei lavori, il versamento degli oneri concessori e la presentazione della perizia giurata attestante la conformità dell'intervento alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie. Inoltre, il contenuto del certificato di destinazione urbanistica, pur rilevante ai fini della verifica della legittimità dell'intervento edilizio proposto, non è di per sé sufficiente a dimostrare la piena edificabilità del lotto, dovendo il progetto rispettare i parametri urbanistici previsti dalla specifica disciplina di zona, anche in relazione all'estensione complessiva del terreno. Pertanto, il diniego di concessione edilizia è legittimo qualora l'intervento edilizio proposto non risulti conforme agli indici e ai parametri urbanistici stabiliti per la zona di riferimento, anche in presenza di un certificato di destinazione urbanistica che attesti la parziale edificabilità del lotto.