Il Tribunale amministrativo regionale, nel respingere il ricorso presentato dal sig. Luzi Elio avverso l'ordinanza del Comune di Torino che ingiungeva la rimozione di opere edilizie abusive realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, ha affermato il seguente principio di diritto: L'esecuzione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo o in difformità da esso, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, legittima l'adozione di un provvedimento di ripristino dello stato dei luoghi da parte della pubblica amministrazione, senza che ciò comporti una violazione dei diritti del proprietario. Infatti, il potere di accertamento e repressione degli abusi edilizi, anche in zone vincolate, rientra tra i compiti istituzionali dell'autorità comunale, a tutela dell'interesse pubblico alla corretta gestione del territorio e alla salvaguardia dei beni paesaggistici. Il proprietario che abbia realizzato opere in assenza di titolo o in difformità da esso non può far valere alcun affidamento sulla permanenza della situazione di fatto creata abusivamente, né può invocare un diritto all'indennizzo, essendo tenuto a ripristinare lo stato originario dei luoghi a proprie spese. L'ordinanza di demolizione e ripristino, pertanto, costituisce un legittimo esercizio del potere di vigilanza e controllo dell'attività edilizia da parte dell'amministrazione comunale, senza che ciò comporti una lesione del diritto di proprietà del privato, il quale è tenuto a conformarsi alla normativa urbanistica ed edilizia vigente.