Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5321 del 11 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5321PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La regola della retrodatazione del termine massimo di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. trova applicazione solo quando la separazione dei procedimenti penali, che ha dato luogo all'emissione di più ordinanze cautelari per fatti diversi, è frutto di una scelta artificiosa del pubblico ministero, come ad esempio il ritardo nell'iscrizione del secondo procedimento, l'omessa riunione dello stesso al primo ovvero la separazione di notizie di reato acquisite contemporaneamente. In assenza di tali condizioni, la mera circostanza che gli elementi giustificativi della seconda ordinanza cautelare fossero già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima non è sufficiente a determinare l'applicazione della regola della retrodatazione, essendo necessario che la separazione dei procedimenti sia stata determinata da una condotta artificiosa del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Pa. ;

avverso l'ordinanza emessa il 21 ottobre 2010 dal Tribunale di Napoli;

Udita la relazione svolta dal cons. Dott. GARRIBBA Tito;

Udito il P.M., in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

P.1. Con ordinanza del 21 ottobre 2010…

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