Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52615 del 18 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:52615PEN

Massima

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Il tentativo di intestazione fittizia di beni riconducibili a soggetti indagati per il delitto di associazione mafiosa, realizzato attraverso operazioni dirette a trasferire formalmente la titolarità e l'amministrazione di società cui facevano capo le loro attività imprenditoriali, integra il reato di cui all'art. 12-quinquies del d.l. n. 306/1992, conv. in l. n. 356/1992, anche nella forma tentata. Ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del medesimo decreto legge, è sufficiente, nella fase cautelare, la prova della elevata probabilità dell'esistenza dell'associazione mafiosa agevolata, non richiedendosi la prova della consapevolezza del singolo agente circa l'appartenenza del soggetto favorito all'associazione criminale. Tuttavia, la valutazione del pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, deve tenere conto non solo della gravità del fatto, ma anche delle specifiche modalità e circostanze della condotta e della personalità dell'indagato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. Roma il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 19 marzo 2014 dal Tribunale di Roma;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. BALDI Fulvio che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito il difensore, avv. (OMISSIS) del foro di Roma, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

osse…

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