Consiglio di Stato sentenza n. 2696 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2696SENT

Massima

Generata da Simpliciter
La concessione di beni pubblici, anche se preceduta da una procedura ad evidenza pubblica, costituisce un rapporto di diritto pubblico tra l'amministrazione concedente e il concessionario, caratterizzato da una posizione di autorità della prima e di interesse legittimo del secondo. Pertanto, l'amministrazione può revocare la concessione in presenza di sopravvenuti motivi di pubblico interesse, mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell'adozione del provvedimento, o nuova valutazione dell'interesse pubblico originario, senza che ciò sia precluso dalla natura pubblicistica o privatistica del rapporto. La revoca non costituisce un provvedimento avente finalità afflittive, ma rappresenta lo strumento di ripristino della continuità dell'azione amministrativa funzionalizzata al perseguimento dell'interesse pubblico, che l'amministrazione deve assicurare non solo quando adotta il provvedimento, ma anche nel corso del tempo. Pertanto, il mutamento della situazione di fatto deve essere valutato non solo rispetto alla situazione sussistente al momento dell'affidamento, ma anche all'evoluzione attesa in base alla concessione, in relazione agli scopi perseguiti dall'amministrazione con l'affidamento all'esterno della gestione dell'impianto sportivo. Qualora tali scopi non siano stati realizzati, come nel caso di riduzione dell'utilizzo dell'impianto e conflittualità con le società sportive del territorio, l'amministrazione può legittimamente revocare la concessione, anche in presenza di condotte non rimproverabili al concessionario, al fine di assicurare il perseguimento dell'interesse pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/03/2024

N. 02696/2024REG.PROV.COLL.

N. 01983/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1983 del 2021, proposto da
-OMISSIS- a r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Andrea Mandolesi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Rimini, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Bragagni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Bologna, Strada Maggiore 31;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Emilia Romagna (S…

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