Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36863 del 12 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36863PEN

Massima

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Il diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero, anche se esercitato con espressioni aspre e polemiche, trova il suo limite nel rispetto della reputazione altrui e non può essere utilizzato per offendere o denigrare ingiustificatamente la persona del destinatario delle dichiarazioni. Pertanto, l'uso di espressioni offensive e diffamatorie, anche se inserite in un più ampio contesto di riflessione critica, integra il reato di diffamazione, qualora risulti accertata la riferibilità delle dichiarazioni alla persona offesa e la consapevolezza dell'autore circa la carica diffamatoria delle stesse. Il termine di decadenza per l'esercizio del diritto di querela per il reato di diffamazione non può essere superato, essendo previsto dalla legge a pena di improcedibilità dell'azione penale, anche se non eccepito dalla parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. AN. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 807/2003 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 25/09/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE SANTIS Fausto che ha concluso per l'inammissibilita';

Udito il difensore Avv. ((omissis)).

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