Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 114 del 2023

ECLI:IT:CGARS:2023:114SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca in autotutela di un'autorizzazione paesaggistica precedentemente rilasciata deve essere adeguatamente motivato, bilanciando gli interessi pubblici e privati in gioco, nel rispetto del principio di affidamento e della certezza delle situazioni giuridiche. Il mero contrasto con le previsioni di un piano paesaggistico adottato, ma non ancora approvato, non è di per sé sufficiente a giustificare la revoca, in assenza di specifiche prescrizioni di tutela previste dalla normativa di settore. Inoltre, la possibilità di realizzare nuove costruzioni in determinate aree, seppur sottoposte a vincolo paesaggistico, deve essere valutata in concreto sulla base delle norme di attuazione del piano paesaggistico, le quali possono consentire, a determinate condizioni, la realizzazione di fabbricati rurali ad uso abitativo. L'amministrazione, pertanto, nel procedere alla revoca di un'autorizzazione paesaggistica precedentemente rilasciata, è tenuta a compiere un'adeguata istruttoria, a bilanciare gli interessi in gioco e a motivare in modo puntuale il provvedimento, non potendo basarsi esclusivamente sulla mera contrarietà alle previsioni di un piano paesaggistico non ancora definitivamente approvato.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/02/2023

N. 00114/2023REG.PROV.COLL.

N. 00325/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 325 del 2021, proposto dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, in persona dell’Assessore
pro tempore
, e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi
ope legis
dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Palermo, via Valerio Villareale, n. 6;

contro

il sig. Guido Filippo Serio, rappresentato e difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

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