Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38779 del 3 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38779PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere plurimi e reiterati atti di minaccia o molestia, idonei a cagionare nella persona offesa un grave e perdurante stato di ansia e di paura, ovvero un fondato timore per la propria incolumità o un non voluto cambiamento delle abitudini di vita, a prescindere dalla sussistenza di specifici atti di pedinamento o appostamento. La gravità indiziaria e la persistenza del pericolo di reiterazione del reato, che giustificano l'applicazione di una misura cautelare, possono essere desumere dalla condotta complessiva dell'indagato, caratterizzata da una notevole pervicacia criminale, dall'assenza di segni di ravvedimento e dalla propensione a soddisfare le proprie pretese anche attraverso condotte violente e aggressive, a prescindere dalla temporanea "appiattimento" dei rapporti con la persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SETTEMBRE;
lette/sentite le conclusioni del PG PASQUALE FIMIANI che conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Napoli, decidendo in sede di appello avverso il provvedimento emesso in materia di misure cautelari personali, dal Giudice per le indagini preliminari, ha disposto - su appel…

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