Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34821 del 17 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:34821PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. "DASPO") può essere legittimamente adottato dal Questore e convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, anche in assenza di precedenti specifici a carico del soggetto destinatario, qualora emerga la sua concreta e attuale pericolosità per l'ordine e la sicurezza pubblica in occasione di eventi sportivi, desumibile da comportamenti violenti o comunque idonei a turbare l'ordine pubblico, come la partecipazione ad atti delittuosi, la resistenza e le lesioni a pubblici ufficiali, nonché il possesso di strumenti atti ad offendere. Il Giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza dei presupposti applicativi della misura, alla sua proporzionalità e congruità rispetto alle esigenze di prevenzione, anche in relazione alle condizioni personali e lavorative del soggetto interessato. L'obbligo di presentazione periodica presso gli uffici di polizia, quale prescrizione accessoria al divieto di accesso, deve essere modulato in modo da risultare effettivamente funzionale alle finalità di prevenzione, contemperando le esigenze di controllo con le ragionevoli necessità di vita e di lavoro del destinatario della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forli' in data 25.3.2016,
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MACRI' Ubalda;
letta la memoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. DI LEO Giovanni, che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN…

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