Consiglio di Stato sentenza n. 3137 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:3137SENT

Massima

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Il mancato e/o ritardato pagamento del canone concessorio, in violazione di un obbligo primario ed essenziale del contratto, integra una grave inadempienza contrattuale che legittima la pronuncia di decadenza dalla concessione da parte dell'amministrazione concedente, anche in assenza di gravi inadempienze da parte di quest'ultima, purché la valutazione della gravità dell'inadempimento sia effettuata in relazione all'interesse che l'amministrazione intende realizzare con il contratto e sulla base di un criterio che consenta di coordinare l'elemento oggettivo della mancata prestazione, nel quadro dell'economia generale del contratto, con gli elementi soggettivi. La tolleranza dimostrata in passato dall'amministrazione nell'accettare pagamenti non tempestivi del canone non elimina né rende meno grave l'inadempimento, non essendo ipotizzabile una modifica in tal senso delle previsioni contrattuali per facta concludentia. Inoltre, la dedotta inagibilità o inadeguatezza dell'impianto sportivo oggetto della concessione, ove non contestata al momento della consegna, non può essere invocata dalla concessionaria per giustificare il mancato pagamento del canone, né per fondare un legittimo affidamento sulla possibilità di acquisire la proprietà dell'impianto ai sensi della convenzione, essendo tale facoltà espressamente subordinata all'integrale adempimento degli obblighi contrattuali, tra cui rientra il corretto e tempestivo pagamento del canone. Infine, la dedotta erroneità della richiesta di rivalutazione del canone di concessione è del tutto irrilevante ai fini della legittimità del provvedimento di decadenza, essendo quest'ultimo fondato sul mancato pagamento del canone dovuto.

Sentenza completa

N. 08359/2012
REG.RIC.

N. 03137/2014REG.PROV.COLL.

N. 08359/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 8359 del 2012, proposto da:
((omissis)) (ENTE MORALE ONLUS), in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso Titomanlio Studio Abbamonte - in Roma, via Terenzio, n. 7;

contro

COMUNE DI ((omissis)) AL VESUVIO, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Emilia, n. 88;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI, Sez. I, n. 4128 del 15 ottobre 2012, resa tra le parti, ad oggetto decad…

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