Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32332 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32332PEN

Massima

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Il delitto di simulazione di reato di cui all'art. 367 c.p. è configurabile quando la denuncia di un fatto penalmente rilevante, pur riguardando un evento realmente verificatosi, ne alteri in modo sostanziale gli aspetti concreti, incidendo sulla sua identificazione, in modo tale da determinare l'inutile attivazione dell'autorità di polizia territorialmente competente. Ciò si verifica anche nel caso in cui la denuncia di furto di un bene sia riferita a una località diversa da quella in cui il fatto è effettivamente avvenuto, poiché tale alterazione, pur senza modificare il titolo del reato, ne modifica in modo significativo gli elementi costitutivi, comportando l'avvio di indagini in una sede territoriale non competente. La natura di reato di pericolo propria della simulazione di reato impone che la denuncia, per non essere considerata falsa e quindi simulata, debba riguardare un fatto effettivamente verificatosi in tutti i suoi elementi naturalistici. Pertanto, l'alterazione del luogo di commissione del reato, pur senza incidere sulla qualificazione giuridica del fatto, è rilevante ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 367 c.p., in quanto modifica in modo sostanziale gli aspetti concreti dell'evento criminoso, incidendo sulla sua identificazione e determinando l'attivazione dell'autorità di polizia in una sede territoriale non competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orland - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4797/16 Corte d'Appello di Milano del 21/06/2016;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del consigliere, O. Villoni;
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, d.ssa M. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricor…

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