Il piano urbanistico comunale che limita l'attività di somministrazione di alimenti e bevande negli stabilimenti balneari, consentendola solo se accessoria all'attività balneare principale, è legittimo e non contrasta con la direttiva europea sulla liberalizzazione dei servizi nel mercato interno, in quanto tale limitazione risponde a motivi imperativi di interesse generale, quali la tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'assetto urbanistico della zona costiera. Pertanto, il diniego di prosecuzione dell'attività di somministrazione in uno stabilimento balneare, motivato sulla base della non conformità dell'attività al predetto piano urbanistico, è legittimo, a prescindere da eventuali carenze informative relative agli standard di parcheggio, le quali, pur rilevate dall'amministrazione, non costituiscono autonoma ragione ostativa all'esercizio dell'attività. L'amministrazione, per qualificare il provvedimento come plurimotivato, deve porre espressamente a fondamento dell'inibitoria anche tali carenze informative, trasformandole da mera circostanza rilevata in premessa a motivo ulteriore e concorrente del diniego, al fine di tutelare adeguatamente il diritto di difesa del destinatario.