Consiglio di Stato sentenza n. 7029 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:7029SENT

Massima

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L'occupazione sine titulo di un immobile di proprietà pubblica, in assenza di un regolare contratto di locazione o di altri titoli legittimanti, integra un'occupazione abusiva, non riconducibile alla disciplina dell'edilizia residenziale pubblica, anche qualora l'immobile sia stato successivamente acquisito al patrimonio dell'ente locale e da questo destinato al soddisfacimento di esigenze abitative di fasce di popolazione economicamente e patrimonialmente svantaggiate. In tali casi, l'amministrazione può legittimamente intimare il rilascio immediato dell'immobile, non trovando applicazione la normativa a tutela del conduttore, atteso che l'occupante non può vantare alcun titolo giuridico per la detenzione dell'alloggio. L'omissione dell'indicazione del termine e dell'autorità cui è possibile ricorrere nel provvedimento impugnato non costituisce vizio di legittimità dell'atto amministrativo, ma può eventualmente giustificare la rimessione in termini per errore scusabile. Inoltre, la sottoscrizione dell'ordinanza di rilascio da parte di un assessore, anziché del Sindaco, non determina un vizio di incompetenza, qualora si tratti di una mera delega di firma che non altera l'ordine delle competenze.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/10/2019

N. 07029/2019REG.PROV.COLL.

N. 03221/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3221 del 2011, proposto dal signor Paolo Ciuffa, rappresentato e difeso dall’avvocato Federica Salemi, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, piazza Prati degli Strozzi, n. 22,

contro

Roma Capitale, già Comune di Roma, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Guglielmo Frigenti, Rodolfo Murra e Andrea Camarda, con domicilio eletto presso gli uffici dell’avvocatura comunale in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21,

per la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sede di Roma, sezione seconda, n. 8977/2010, resa tra le parti.

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