Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e alla riduzione in schiavitù sussiste quando vi sia una struttura organizzativa stabile e permanente, con ruoli e compiti definiti, volta alla commissione di un numero indeterminato di reati, anche in assenza di un'organizzazione gerarchica rigida, purché vi sia un apporto costante e fattivo di ciascun concorrente. L'aggravante della presenza di un minorenne tra le vittime può essere ritenuta sussistente sulla base di un quadro indiziario, senza necessità della prova diretta, quando risulti comunque accertata la riduzione in schiavitù di soggetti in condizioni di grave sfruttamento lavorativo e di vita. Le esigenze cautelari di pericolo di reiterazione del reato non vengono meno per il solo fatto del sequestro preventivo dell'azienda utilizzata per la commissione degli illeciti, trattandosi di uno strumento operativo di indubbia tangibilità per la realizzazione dei reati. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione prognostica dell'ammontare del profitto da sottoporre a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o giuridici.