Cassazione civile Sez. III sentenza n. 17148 del 9 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:17148CIV

Massima

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Il carattere diffamatorio di uno scritto giornalistico non può essere escluso sulla base di una lettura atomistica dello stesso, dovendo invece il giudice valutare la portata offensiva non solo delle singole espressioni in esso contenute, ma dell'intero contesto, comprendente anche il titolo e il sottotitolo. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del carattere diffamatorio di un articolo di stampa, deve esaminare il contenuto complessivo dello scritto, senza limitarsi alla sola analisi del titolo e del sottotitolo, al fine di accertare se l'articolo nel suo insieme abbia travisato il pensiero dell'intervistato o contenga espressioni lesive della reputazione altrui. Inoltre, il concorso del direttore responsabile e dell'editore nel reato di diffamazione a mezzo stampa può essere ravvisato non solo in presenza di un concorso doloso, ma anche di un concorso colposo, qualora risulti accertato che essi abbiano omesso l'attività di controllo sulla scelta dei titoli, dell'impaginazione e della pubblicazione in prima pagina di aspetti sensazionalistici e diffamatori della notizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIARINI ((omissis)) - Presidente

Dott. D'ALESSANDRO Paolo - rel. Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 2903/2010 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato CHIOCCI MARTINO UMBERTO giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) (OMISSIS), (E ALTRI OMISSIS)

- controricorrenti -

e contro

(OMISSIS), (OMISSIS) SPA;

- intimati -

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