Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21167 del 15 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21167PEN

Massima

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Il reato di simulazione di reato di cui all'art. 367 c.p. è configurabile quando l'agente, con denuncia falsa, determina l'avvio di un procedimento penale, essendo irrilevante che la condotta sia stata posta in essere per finalità diverse dalla volontà di nuocere all'imputato. Ai fini del riconoscimento delle attenuanti generiche, il giudice può legittimamente negare il beneficio in presenza di precedenti penali e di una personalità dell'imputato facilmente incline al delitto, in quanto tali elementi, ai sensi dell'art. 133 c.p., incidono sulla gravità del reato e sulla personalità del reo. L'onere di dimostrare l'incidenza decisiva di un elemento di prova ritenuto inutilizzabile grava sulla parte che ne eccepisce l'inutilizzabilità, pena l'inammissibilità del relativo motivo di ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/09/2018 della Corte di appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sen…

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