L'autorità amministrativa competente è tenuta a concludere il procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA) entro il termine di legge, adottando un provvedimento espresso e motivato, positivo o negativo, senza ritardi ingiustificati. Il mancato rispetto del termine di conclusione del procedimento, fissato in 150 giorni dalla presentazione dell'istanza o in 90 giorni dalla trasmissione della documentazione integrativa richiesta, comporta l'obbligo per l'amministrazione di provvedere entro un ulteriore termine perentorio, decorso il quale il privato può agire in giudizio per ottenere l'accertamento dell'inadempimento e l'adozione del provvedimento dovuto. Il silenzio serbato oltre i termini di legge è pertanto illegittimo e l'amministrazione è tenuta a definire il procedimento mediante un provvedimento espresso, nel rispetto del principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. La tempestiva attivazione del rimedio giurisdizionale da parte del privato non è preclusa dalla mera decorrenza del termine di conclusione del procedimento, in quanto l'inerzia dell'amministrazione non determina la consumazione del potere di provvedere, che permane fino all'adozione del provvedimento finale.