Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19322 del 6 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19322PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa, quale causa di giustificazione, presuppone la necessità di respingere un'aggressione attuale e ingiusta, con l'utilizzo di mezzi proporzionati alla difesa. Pertanto, non può configurarsi la legittima difesa quando l'imputato, pur avendo subito precedenti molestie e danneggiamenti, si pone volontariamente in una condizione di pericolo accettando lo scontro fisico con la parte offesa e i suoi accompagnatori, esponendosi così al rischio dell'aggressione. In tali casi, la reazione dell'imputato, anche se provocata, non può essere considerata necessaria e proporzionata alla difesa, essendo invece espressione di una condotta di giustizia privata, che esclude la configurabilità della scriminante. Inoltre, il riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente negato quando la particolare gravità della condotta dell'imputato, che agisce da "giustiziere privato" mettendo in pericolo la pubblica incolumità, risulta prevalente rispetto ad eventuali elementi favorevoli, come il comportamento processuale o la modestia dei precedenti penali. Infine, la determinazione della provvisionale a favore della parte civile rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale non è tenuto a una specifica motivazione sull'entità del danno, purché l'importo liquidato non risulti manifestamente esorbitante rispetto al pregiudizio subito dalla vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 03/11/2011 della Corte d'Appello di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mura Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza de…

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