Il danneggiamento di un bene mobile esposto alla pubblica fede, anche se sottoposto a una sorveglianza saltuaria da parte del proprietario, integra la circostanza aggravante prevista dalla legge, in quanto la ragione dell'aggravamento risiede nella volontà di apprestare una più energica tutela a quelle cose mobili che sono lasciate dal possessore, in modo permanente o temporaneo, senza custodia continua. Inoltre, la prospettazione di un male futuro, ai fini della configurabilità del reato di minacce, può essere anche implicita o sottintesa, qualora emerga con chiarezza dal contesto in cui si colloca l'azione criminosa. Il giudice di merito gode di un ampio potere discrezionale nell'applicazione delle attenuanti generiche, il cui mancato esercizio non richiede una specifica motivazione. Infine, il provvedimento che liquida una somma a titolo di provvisionale in favore della parte civile non è ricorribile per cassazione, in quanto non suscettibile di passare in giudicato ed essendo destinato a restare assorbito nella pronuncia definitiva sul risarcimento in sede civile.