Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6396 del 15 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6396PEN

Massima

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Il delitto di rapina impropria si configura quando l'agente, dopo aver sottratto con violenza o minaccia un bene mobile altrui, adotta immediatamente atti di violenza o minaccia per assicurarsi il possesso del bene o per procurare a sé o ad altri l'impunità, a prescindere dalla finalità di trarre un profitto materiale. Pertanto, il dolo specifico della rapina può essere integrato anche dal cosiddetto dolo concomitante o sopravvenuto, non essendo necessario che la violenza o la minaccia siano finalizzate all'impossessamento sin dal primo atto. Inoltre, l'ingiusto profitto richiesto per la rapina non deve necessariamente concretizzarsi in un'utilità materiale, potendo consistere anche in un vantaggio di natura morale o sentimentale che l'agente si riproponga di conseguire, sia pure in via mediata, dalla condotta di sottrazione e impossessamento con violenza o minaccia della cosa mobile altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BARI;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/01/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSCIONI GIUSEPPE;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CIMMINO ALESSANDRO, che ha chiesto rigettarsi il ricors…

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