Il diniego di condono edilizio e l'ordine di demolizione di opere abusive realizzate in aree vincolate sotto il profilo paesaggistico hanno carattere vincolato e non necessitano di particolari valutazioni in punto di interesse pubblico sotteso al provvedimento. Il diniego di condono è legittimo quando l'opera abusiva realizzata in zona vincolata determina un incremento volumetrico non conforme allo strumento urbanistico, in applicazione dell'art. 32, comma 27, lett. d), del d.l. n. 269/2003. L'ordine di demolizione consegue ipsofacto al rigetto dell'istanza di condono, essendo l'opera assoggettabile a demolizione ai sensi dell'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, ovvero costituisce legittima reiterazione di pregresse ordinanze demolitorie non sospese o annullate. Il meccanismo del silenzio assenso non è praticabile nei procedimenti di condono su aree vincolate, in assenza del previo parere dell'organo di tutela, non potendo in ogni caso operare in presenza di requisiti sostanziali incompatibili con la sanatoria dell'abuso.