Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19349 del 21 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:19349PEN

Massima

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Il riconoscimento di una sentenza penale straniera di condanna, ai sensi dell'art. 735 c.p.p., comporta l'intangibilità della qualificazione giuridica del fatto e della determinazione della pena, nei limiti del massimo edittale previsto dalla legge italiana per il medesimo reato, senza che il giudice nazionale possa riesaminare nel merito tali aspetti, una volta che la sentenza di riconoscimento sia divenuta definitiva. Il giudice nazionale, nel procedimento di riconoscimento di una sentenza penale straniera di condanna, è tenuto a determinare la pena in misura corrispondente a quella già irrogata nella sentenza estera, senza poter eccedere il limite massimo previsto dalla legge italiana per il medesimo fatto, ai sensi dell'art. 735, comma 2, terzo periodo, c.p.p. Tale determinazione della pena, così come la qualificazione giuridica del fatto, divengono intangibili una volta che la sentenza di riconoscimento sia passata in giudicato, senza che il giudice possa riesaminare nel merito tali aspetti. La sentenza di riconoscimento della condanna penale straniera, emessa ai sensi dell'art. 735 c.p.p., una volta divenuta definitiva, preclude al giudice nazionale di riesaminare nel merito la qualificazione giuridica del fatto e la determinazione della pena, che risultano ormai intangibili. Il giudice è vincolato a tali statuizioni, potendo solo verificare che la pena non ecceda il limite massimo previsto dalla legge italiana per il medesimo reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1/2015 CORTE APPELLO di ROMA, del 23/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso, con la condanna del ricorrente al pagamento delle sp…

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