Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 44516 del 4 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44516PEN

Massima

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Il metodo mafioso, quale circostanza aggravante ai sensi della Legge n. 203 del 1991, articolo 7, richiede la prova di una condotta idonea ad esercitare una particolare coartazione psicologica, fatta di intimidazione su un numero determinato o indeterminato di persone, tale da ingenerare nella vittima del reato la consapevolezza che l'agente appartenga a un'associazione di tipo mafioso. Tale aggravante non può essere desunta automaticamente dalla sola circostanza che il reato sia stato commesso nei confronti di un operatore economico, essendo necessario che la motivazione del provvedimento cautelare ne espliciti in modo congruo e logico gli elementi costitutivi, senza limitarsi a meri richiami generici o presunzioni. Analogamente, la valutazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione deve essere sorretta da un'adeguata motivazione che analizzi in modo approfondito gli elementi probatori, senza contraddizioni o lacune, al fine di giustificare l'applicazione di una misura cautelare. Il giudice di legittimità non può sostituirsi alle valutazioni di merito compiute dal giudice del riesame, ma è tenuto a verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter sindacare gli apprezzamenti di fatto, salvo che non risultino manifestamente illogici o privi di adeguato supporto probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Salerno del 24.7.2015
visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;
sentita la relazione del Consigliere Dott. AIELLI Lucia;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI Mario che ha concluso per l'annullamento della ordinanza quanto al capo b) ed rigetto dei ricorsi, nel resto.
PREMESSO IN FATTO
Con o…

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