Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26611 del 17 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26611PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare che giustifica l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalla gravità delle modalità della condotta delittuosa, dal coinvolgimento di più soggetti e dai collegamenti dell'indagato con ambienti criminali, nonché dai precedenti penali e dai carichi pendenti, i quali, nel loro complesso, rendono inadeguata una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari, anche in presenza di un precedente specifico per evasione, purché tale circostanza sia inserita in una valutazione complessiva che ne attesti l'attualità del pericolo di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/02/2019 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Romano Giulio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di Catanzaro conf…

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