Cassazione civile Sez. Unite ordinanza n. 30998 del 27 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:30998CIV

Massima

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La sanzione disciplinare della censura, quale mera dichiarazione formale della mancanza commessa e del biasimo incorso, non comporta alcuna incidenza sull'esercizio dell'attività professionale dell'avvocato, a differenza delle sanzioni sostanziali della sospensione e della radiazione, che invece impediscono temporaneamente o definitivamente l'esercizio della professione. Pertanto, la semplice irrogazione della censura non integra i presupposti del periculum in mora necessari per ottenere la sospensione dell'esecuzione della relativa decisione disciplinare, in quanto tale sanzione formale non produce effetti pregiudizievoli immediati e diretti sull'attività professionale dell'avvocato sanzionato. La valutazione del fondamento del ricorso e di ogni altra questione resta interamente riservata alla decisione finale sul merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CANZIO Giovanni - ((omissis)). PETITTI Stefano - Presidente di sez.

Dott. CRISTIANO Magda - Consigliere

Dott. CIRILLO Ettore - rel. Consigliere

Dott. BISOGNI Giacinto - Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

Dott. CIRILLO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 15437-2017 proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dal se' medesimo;
- ricorrente -
contro
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI VELLETRI; PROCURATORE GENERALE PRESSO LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE, CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE;

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