Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Hadjiannia s.r.l. avverso l'ordinanza di demolizione e il diniego di attestazione di conformità in sanatoria emessi dal Comune di Pienza, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'onere della prova circa la data di ultimazione dei lavori edilizi abusivi grava sul privato che ha realizzato l'intervento, in quanto solo l'interessato può fornire inconfutabili atti, documenti ed elementi probatori in grado di radicare la ragionevole certezza dell'epoca di realizzazione del manufatto. In assenza di tali prove, resta integro il potere dell'amministrazione di negare la sanatoria dell'abuso e il suo dovere di irrogare la sanzione demolitoria. 2. L'applicabilità della disciplina normativa vigente al momento della realizzazione dell'abuso edilizio, e non di quella successivamente intervenuta, costituisce un principio consolidato, in quanto l'accertamento della conformità edilizia deve essere effettuato con riferimento alla normativa in vigore al tempo della commissione dell'illecito. 3. La realizzazione di parcheggi disciplinati dalla legge "Tognoli" è consentita solo all'interno delle aree urbane, non essendo tale previsione estensibile anche alle zone agricole. 4. L'adeguata motivazione dei provvedimenti amministrativi, che deve esplicitare le ragioni ostative all'accoglimento delle istanze del privato, costituisce un principio fondamentale di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 della Costituzione e dall'art. 3 della legge n. 241/1990.