Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13539 del 27 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13539PEN

Massima

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Il concorso nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti si configura anche quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale dello spaccio, abbia prestato un contributo causale alla commissione del reato, come nel caso in cui abbia accompagnato il soggetto che materialmente effettuava lo spaccio per consentirgli di rifornirsi della droga da cedere a terzi. In tali ipotesi, le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall'imputato in sede di interrogatorio assumono rilevante valore probatorio, non potendo essere disattese nel corso del processo senza la prospettazione di una diversa e credibile versione dei fatti. Inoltre, l'omessa indicazione nel capo di imputazione dei destinatari della cessione di stupefacenti non determina una violazione del diritto di difesa, in quanto l'elemento contestato attiene alla condotta collaborativa dell'imputato e non all'individuazione dei soggetti a cui la droga era destinata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. Al. Lu., nato ad (OMESSO), res.te in (OMESSO), (OMESSO);

Avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di L'Aquila in data 27/9/07;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, il quale ha concluso per la inammissibilita…

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