Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20260 del 14 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20260PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 richiede la prova dell'esistenza di un accordo permanente tra tre o più persone, volto alla commissione in forma associata di più delitti di cui all'art. 73 dello stesso decreto, con una struttura organizzativa, sia pur minima e non gerarchica, a carattere stabile e destinata a durare nel tempo, anche dopo la consumazione dei singoli reati programmati. Tale prova deve emergere in modo chiaro e univoco dal complessivo materiale probatorio, senza che sia sufficiente la mera dimostrazione di episodi di cessione di droga, anche se reiterati, o di difficoltà degli imputati nell'approvvigionamento della sostanza stupefacente. Inoltre, per la configurabilità del reato associativo, è necessario accertare l'idoneità concreta dell'apparato organizzativo a realizzare il programma criminoso, in modo da porre effettivamente in pericolo i beni giuridici tutelati dalla norma, quali l'ordine pubblico e la salute pubblica, oltre alla tutela della collettività dal traffico di stupefacenti. Pertanto, la mera prova di singoli episodi di cessione di droga, anche se numerosi, non è sufficiente a dimostrare l'esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, laddove non emerga in modo chiaro ed univoco la sussistenza di una struttura organizzativa stabile e permanente, finalizzata alla realizzazione di un ampio programma criminoso. Analogamente, per i reati fine contestati agli imputati, la condanna richiede una motivazione analitica e puntuale, che dia conto in modo esauriente degli elementi di prova posti a fondamento della responsabilità, senza potersi limitare a un generico richiamo al contenuto delle intercettazioni telefoniche o alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CANZIO Giovanni - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di CATANZARO;

nei confronti di:

1) CH. AN. , N. IL (OMESSO);

2) DE. FA. AN. , N. IL (OMESSO);

3) DI. SP. FR. AN. , N. IL (OMESSO);

4) GA. AN. , N. IL (OMESSO);

5) G. V. , N. IL (OMESSO);

6) MO. GI. , N. IL (OMESSO);

7) M. R. , N. IL (OMESSO);

8) TO. AN. , N. IL (OMESSO);

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